Educare è cosa altra rispetto alla consegna delle istruzioni per l'uso.
Educare significa accogliere l'originalità dell'altro e sostenerla, potenziarla, accompagnarla. Educare è una sfida che non conosce luoghi privilegiati e per questo vive anche fuori dall'aula di una scuola. Tanto meno è appiccicata ad una fascia di età: l'intelligenza, mossa dalla curiosità, si manifesta in ogni tempo dell'esistenza. E poi l'arte dell'educare richiede tanta passione, competenza e pazienza. Sono le ragioni che abbiamo appreso alla scuola di don Milani. Ma anche a quella di Pasolini, di Paulo Freire, dei maestri di strada, di Roberto Sardelli e di tanti anonimi operatori del cambiamento, concimatori di futuro, educatori dallo sguardo lungo e profondo che incontreremo idealmente in Cittadella ad Assisi dal 2 al 4 giugno nella seconda edizione di PasolinAssisi dal titolo: e come piante senza radice. La scrittura, il cinema, la strada, la vita, la casa, l'arte, la bellezza… diventano generatori di educazione e, quindi, di cambiamento.