A cura di Patrizia Morgante e Ilaria Napolitano

Come costruire relazioni vere in una società iper-performativa e competitiva? Come ritrovare il senso e il valore del riposo nel rumore che costantemente ci abita?
Recuperare il tempo per fermarsi oggi equivale a resistenza, necessaria per uscire da un sistema capitalistico e iperattivo che ci identifica con il lavoro e con la produttività, con l'efficienza e con la ricchezza prodotta. L'inattività ha una "sua architettura".  

 

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Fermarsi, respirare, fare spazio: il riposo in una società performativa.

 

Quante volte in un giorno, chiediamo "come stai?" a una persona? Quante volte ci aspettiamo una risposta sincera e attendiamo, con attenzione, una risposta reale di come la persona si sente?

C'è un tempo per fermarsi, per esistere, per resistere.

 

È celebre un aneddoto riferito alla grande antropologa statunitense Margaret Mead ai tempi del suo insegnamento universitario. Uno studente le aveva domandato quale fosse il primo segno di civiltà manifestatosi nella cultura.

Riposo e dimensione biologica. In dialogo con la psicologa Raffaella Spinoso.

  

"Quando una persona è esposta a un eccesso di stimolazione nel tempo, ci possono essere alterazioni nella condizione di omeostasi ed equilibrio dell'organismo e si possono verificare i sintomi tipici dello stress acuto. Perché questo? Perché gli stimoli che intervengono dall'esterno possono sollecitare la persona a stare in modo ripetuto e prolungato in una condizione di iperattività, tensione/attenzione, vigilanza".

Nel tempo del capitalismo selvaggio, l'inattività è negativa, una carenza. Perché? Riscopriamone il suo splendore.

 

Il filosofo coreano Byung parte da una costatazione di capitale importanza: dal momento che concepiamo la nostra vita solo in termini di rendimento e di lavoro, l'essere inattivi, l'inattività sono automaticamente percepiti come una mancanza, una carenza che è necessario superare velocemente.

Qualifica Autore: Fraternità Missionaria Verbum Dei

Il riposo tra le sfide della nostra vita e la Parola di Dio.

 

Spesso diciamo di essere stanchi, ma ci riposiamo e continuiamo a esserlo perché spesso vogliamo riposare senza cercare di riconoscere ciò che ci rende veramente stanchi dentro.


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