"Volevo dirvi che la sofferenza è grande, eppure mi capita spesso, la sera, quando il giorno ormai trascorso si è inabissato dietro di me, di costeggiare con passo leggero le recinzioni, e sentire salire dal mio cuore - non ci posso fare niente, è così, nasce da una forza elementare - lo stesso incanto:
la vita è una cosa meravigliosa e grande. Dopo la guerra dovremo costruire un mondo interamente nuovo e, a ogni misfatto, a ogni nuova crudeltà, dovremo opporre un supplemento d'amore e di bontà da conquistare in noi stessi. Abbiamo il diritto di soffrire, ma non di soccombere alla sofferenza. E se sopravviviamo a quest'epoca, indenni nel corpo e nello spirito, soprattutto nello spirito, senza amarezza, senza odio, anche noi avremo una parola da dire dopo la guerra. Forse sono una donna ambiziosa: mi piacerebbe avere una piccola parola da dire" (Etty Hillesum, Campo di Westerbork, 3 luglio 1943)